Il decreto sostegni bis potrebbe resistere nella parte che riguarda il recupero degli apprendimenti dal 1° settembre: i docenti dovrebbero svolgere tali attività gratuitamente.
Infatti, non pare esserci convergenza fra le parti politiche su questo fronte: nell’articolo 58, comma 1 lettera C si prevede l’avvio di iniziative didattiche per gli studenti al fine di avviare “attività di rafforzamento degli apprendimenti dell’anno scolastico 2020/2021, nel corso dell’anno scolastico successivo, a decorrere dal 1° settembre 2021 e fino all’inizio delle lezioni.”
In base a quanto contenuto nella relazione tecnica, queste attività non vengono considerate dal Ministero dell’Economia come attività aggiuntive all’insegnamento e quindi non vanno retribuite.
E’ Italia Oggi ad evidenziare come le forze politiche non avrebbero ad oggi trovato un accordo su questo punto: solo Leu ha presentato un emendamento abrogativo. Ma gli altri partiti, non avrebbero alcuna intenzione di approvarlo.
Come sottolinea ancora Italia Oggi, la norma presenta diversi profili di incostituzionalità. Quantomeno c’è il problema di natura contrattuale.
Intromissione alle regole contrattuali?
Infatti, dal 1 settembre fino all’inizio delle lezioni le attività dei docenti riguardano quelle “funzionali” nelle 40 ore + 40 previste da contratto e deliberate dal Collegio dei docenti.
Il resto, bisogna che venga considerata come attività aggiuntiva e di conseguenza retribuita, perché non è da considerarsi attività di insegnamento, la quale coincide con l’inizio delle lezioni, né funzionale ad essa, per cui non può essere considerata attività ordinaria. Si tratta quindi di una intromissione nelle regole contrattuali.
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